Le violenze contro le donne sono una realtà sempre più diffusa nel mondo in cui viviamo. Nonostante leggi sempre più restrittive, nonostante la prevenzione, e ogni forma di educazione, sembra si tratti di un fenomeno inarrestabile. Così come, ci dice Lacan, sull’altro lato, non ci sono limiti alle “concessioni” che una donna può fare per un uomo.
Devastazione è il nome che Lacan usa per indicare il rapporto impossibile, senza limiti, che una figlia intrattiene con la propria madre, e che una donna può intrattenere con un uomo. Nella relazione con la madre, una figlia si attende Un-più di sostanza, qualcosa che manca perché non esiste. E, analogamente, nella relazione con un partner una donna può attendersi, e quindi chiedere, Un-più di amore, cioè Un-più di fallo… che la identifichi o che faccia da limite al vuoto su cui poggia il suo essere. Per questo può concedere e quindi perdere ogni cosa: beni, corpo, anima… può giungere a farsi rapire nel senso di assentarsi da sé per farsi assorbire dall’oggetto, per precipitare nel nulla.
Violenze e devastazione sono tentativi – estremi ma vani – di far esistere La donna, mentre quello che c’è sono dei godimenti senza-limiti e fuori sembiante.